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Prezzi di benzina e gasolio in salita: ecco come trovare i distributori meno cari.

Come tutti gli anni in questo periodo, quando milioni di persone di preparano a partire per le vacanze, galoppa la speculazione sui prezzi dei carburanti.

IN VACANZA CON I PREZZI (ALTI) – Fra i tormentoni dell’estate, oltre al caldo senza tregua, c’è il caro-carburanti. Cittadini e organi d’informazione sembrano concordi nel notare che all’avvicinarsi degli esodi estivi i prezzi del carburante cambiano marcia (è il caso di dirlo) mettendo quella dell’aumento veloce dei prezzi. In effetti consultando i grafici sull’andamento dei prezzi a 30 giorni che alVolante aggiorna quotidianamente (vedi qui sotto) possiamo vedere che gli aumenti per benzina e gasolio hanno cambiato improvvisamente ritmo il 24 luglio, salendo velocemente giorno dopo giorno. Nel periodo 24 – 30 luglio ll gasolio è passato da 1,714 a 1,759 euro/litro (+ 2,62%) e la benzina da 1,865 a 1,906 euro/litro (+ 2,20%): nello stesso periodo il GPL è passato da 0,702 a 0,700 euro/litro.

E RAGIONI POTREBBERO ESSERE MOLTE

… Non è semplice venire a capo di questo andamento: il Sole24ore cita per esempio il calo delle scorte Usa di prodotti raffinati, insieme alle fermate di alcune raffinerie in Europa, Stati Uniti e Asia e all’aumento delle richieste di carburanti innescato proprio dall’esodo estivo. Nell’ultima settimana di luglio il petrolio Brent è aumentato di quasi il 5%, nell’ultimo mese è salito del 14,5% e nel trimestre ha segnato un + 7% ma rispetto a 12 mesi fa il prezzo attuale rappresenta un decremento del 5%; l’altro valore di riferimento, il WTI, ha manifestato un andamento quasi sovrapponibile. Quindi il petrolio ha un trend in crescita e nel periodo di riferimento è salito anche più dei carburanti ma nei mesi appena passati benzina e gasolio avevano evidenziato salite e discese dei prezzi poco legate ai prezzi del petrolio, un andamento già rilevato qualche tempo fa (qui per saperne di più).

UNA SITUAZIONE CRITICA

Se le cause non sembrano quindi molto chiare il tangibile aumento dei prezzi ha indotto ha denunciato prezzi a 2,5 euro per il servito benzina e 2,4 euro per il gasolio sulla A4 Venezia – Trieste. Furio Truzzi, presidente di Assoutenti, ha dichiarato all’Agi che “l’andamento dei prezzi dei carburanti alla pompa ha evidenziato, da maggio a oggi 30 luglio, un rincaro medio del 4,9% per la benzina e del 5,6% per il gasolio. L’andamento delle quotazioni potrebbe influire sugli aumenti dell’ultimo periodo ma la velocità alla quale crescono i listini e la concomitanza con le partenze estive fa temere altre motivazioni. Chiediamo al governo di ricorrere alla Commissione di allerta rapida e a Mister Prezzi, il Garante per la sorveglianza dei prezzi per chiarire cosa avviene lungo tutta la filiera, dall’estrazione alla vendita al dettaglio”.

CRITICITÀ IN AUTOSTRADA

In effetti AGCM – l’Autorità garante della concorrenza e del mercato – il 7 luglio ha pubblicato le conclusioni dell’Indagine Conoscitiva sui Prezzi dei carburanti per autotrazione, nella quale si legge anche che ”nella rete autostradale, dove i prezzi dei carburanti risultano sistematicamente più elevati che sulla rete stradale ordinaria, sono emerse criticità in relazione all’attuale modello concessorio, segnatamente riguardo le royalty applicate e gli oneri di servizio richiesti ai sub-concessionari, quali i benzinai. Si tratta di condizioni che, tanto più a fronte del trend di diminuzione dei consumi, sono suscettibili di influire sull’efficienza dei servizi e sui prezzi praticati ai consumatori, nonché sulla stessa sostenibilità economica per gli operatori”. Sembra strano ma i carburanti erogati sulle autostrade nell’arco dell’anno sono una piccola percentuale dell’erogato totale italiano; appare però intuitivo pensare che nei periodi delle vacanze questa percentuale salga sensibilmente. 

UNA CASCATA DI AUMENTI

Di questo ha parlato anche il Segretario di Assoutenti Alessandro Zavalloni, rilevando che “gli utenti pagano due volte, senza saperlo, perché oltre al pedaggio, una parte del costo della benzina, o di un panino o di un caffè, finisce ai concessionari. Bisognerebbe regolare in maniera rigida il sistema con il quale si mettono a gara le subconcessioni nelle autostrade”. Anche Coldiretti lancia l’allarme perché in Italia la grande maggioranza delle merci viaggia su strada e quindi il caro carburante colpirà ancor di più i consumatori già alle prese con un’inflazione alle stelle: “nel sistema agroalimentare i costi della logistica arrivano ad incidere per circa un terzo sui costi totali di frutta e verdura, una situazione che colpisce i consumatori e aggrava il gap competitivo delle produzioni italiane”. 

Giorgio Petrolo

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